La memoria degli studenti funziona meglio se il materiale viene trasmesso con entusiasmo
Per moltissimi genitori, globalmente, sta diventando sempre più difficile mantenere l’entusiasmo per le lezioni a distanza dei propri figli. Sappiamo tutti che quando un istruttore/insegnante si mostra entusiasta, le sessioni sono più piacevoli, ma soprattutto, risultano più efficaci in quanto si tende anche a ricordare di più. Sebbene questo possa risultare comunemente noto, tuttavia, “i meccanismi alla base degli effetti favorevoli dell’entusiasmo dell’insegnante sono ancora in gran parte sconosciuti“, scrivono Angelica Moè dell’Università di Padova…
Un nuovo metodo per prevedere il rischio di declino cognitivo
La prognosi precoce degli adulti anziani ad alto rischio di decadimento cognitivo lieve amnestico (aMCI), mediante dei neuromarcatori non invasivi e sensibili, è fondamentale per la prevenzione precoce della malattia di Alzheimer. Un recente studio, pubblicato nel Journal of Alzheimer’s Disease dai ricercatori dell’Università del Kentucky, stabilisce quello che si ritiene essere un nuovo modo per predire il rischio di demenza molti anni prima di una diagnosi clinica. Il lavoro dimostra che le misure dirette…
Quali rischi si celano dietro le bollicine: perché prestare attenzione alla drunkoressia
Una donna su tre, di età compresa tra 18 e 24 anni, riferisce di aver controllato il proprio apporto calorico per potersi permettere una bevuta di alcolici. I ricercatori affermano che questo comportamento può contribuire a quella che viene definita “drunkoressia”, caratterizzata da schemi alimentari disordinati finalizzati al compensare gli effetti negativi del consumo eccessivo di alcol, come l’aumento di peso. Mojito, appletini o un semplice bicchiere di spumante possono essere piacevoli intervalli…
Errori di memoria aiutano chi è egoista ad avere una buona immagine di sé
Quando le persone si comportano in modo egoistico, hanno un alleato affidabile per mantenere ben definita la propria immagine di sé: la propria memoria. Quando a persone viene chiesto di ricordare quanto fossero state generose in passato, quelle egoiste tendono a ricordare di essere state più benevole di quanto non lo siano state in realtà, e questo è emerso grazie ad una serie di esperimenti condotti da psicologi ed economisti della Yale e dell’Università di…
Vivere ad alta quota può influire negativamente sulla memoria procedurale
Si stima che circa 140 milioni di persone vivano in comunità ad alta quota, vale a dire ad almeno 2.400 metri sul livello del mare. Queste popolazioni prosperano e hanno mostrato adattamenti specifici relativi alla loro posizione geografica. Tuttavia alcuni disturbi neurologici sono stati dimostrati empiricamente sia nei soggetti nati in alta quota che in quelli che ci sono andati a vivere successivamente. Per comprendere meglio gli effetti delle alte quote sul cervello, uno studio…
Lo stress ostacola la capacità di pianificare, interrompendo l’utilizzo della memoria
Una nuova ricerca dell’Università di Stanford ha scoperto che lo stress può ostacolare la nostra capacità di pianificare, impedendoci di essere in grado di prendere decisioni basate sulla memoria. “Attingiamo alla memoria non solo per proiettarci all’indietro nel passato, ma anche per proiettarci in avanti, per pianificare“, ha detto lo psicologo di Stanford Anthony Wagner, che è l’autore senior dell’articolo che descrive in dettaglio questo lavoro, pubblicato su Current Biology. “Lo stress può privarti della…
In isolamento per il Coronavirus? I consigli dello psicologo per affrontarlo al meglio
Tra le misure prese da molti governi nazionali per contenere la pandemia del Coronavirus (COVID-19), in primis Cina e Italia (ed in seguito da altri paesi), c’è quella dell’isolamento nelle proprie abitazioni per un periodo di almeno 14 giorni. Se è vero che per alcuni l’idea di auto-isolamento può sembrare un sogno diventato realtà, per altri l’idea di essere tagliati fuori dal mondo esterno, rimanendo da soli o con pochi familiari stretti, li riempie di…
Post-trauma: come si forma nel cervello la memoria associativa della paura
In che modo il cervello forma la “memoria della paura” che collega un evento traumatico a successive situazioni particolari? Una coppia di ricercatori dell’Università della California potrebbe aver trovato una risposta. Utilizzando un modello murino, i ricercatori hanno dimostrato che la formazione della memoria della paura comporta il rafforzamento di percorsi neurali tra due aree cerebrali: l’ippocampo, che risponde a un particolare contesto e lo codifica; l’amigdala, che attiva il comportamento difensivo, comprese le risposte…
La caffeina aumenta le capacità di risoluzione dei problemi, ma non la creatività
La caffeina aumenta la capacità di concentrazione e di risoluzione dei problemi, ma un nuovo studio condotto da un ricercatore dell’Università dell’Arkansas indica che non stimola la creatività. “Nelle culture occidentali, la caffeina è stereotipicamente associata a occupazioni e stili di vita creativi, dagli scrittori con il loro caffè ai programmatori e le loro bevande energetiche con caffeina aggiunta“, ha scritto Darya Zabelina, assistente professore di Psicologia e prima autrice di uno studio recentemente pubblicato…
Un buon apporto di sangue fa bene alla memoria
Le prestazioni della memoria e le altre capacità cognitive beneficiano di un buon apporto di sangue al cervello. Ciò vale in particolare per le persone affette da una condizione nota come “sporadica malattia dei piccoli vasi cerebrali”. I ricercatori del Centro tedesco per le malattie neuro-degenerative (DZNE) e la University Medicine Magdeburg riportano la loro ricerca sulla rivista “BRAIN”. Il loro studio suggerisce che la perfusione ematica del cosiddetto ippocampo potrebbe svolgere un ruolo chiave…